mercoledì 23 giugno 2010

Teatro di Strada e Workshop di Improvvisazione Urbana



Il teatro non ha mai avuto una vita facile. Forma d'arte amata e odiata al tempo stesso, l'arte teatrale ha avuto i suoi momenti di gloria nella storia. Questi sono coincisi ad esempio col massimo splendore di civiltà come la Grecia Antica o l'impero Romano. Sostenuto spesso da mecenati o dallo stato, il Teatro è destinato a sprofondare insieme al declino dello Stato che lo sostiene. Nonostante le difficoltà che l'arte teatrale incontra, qualche forma teatrale è sempre sopravvissuta anche nei momenti bui della storia dell'uomo. Compagnie di girovaghi che improvvisavano spettacoli nelle strade, giocolieri, acrobati ed altri artisti, hanno vissuto spesso da clandestini, non solo per l'impossibilità di un sostegno economico stabile, ma anche per la ferma opposizione alle rappresentazioni che veniva dalle autorità. Mi viene in mente l'avvento del cristianesimo: l'istuzione Chiesa si è scagliata spesso contro l'attività teatrale, gli attori non erano ben visti e il solo esercizio della professione d'attore costava la scomunica. Nonostante le difficoltà il Teatro ha oltrepassato i tempi, è arrivato fino ai giorni nostri. Giorni che sono duri per il Teatro. Probabilmente ci troviamo di fronte al declino della società industriale e le arti sono le prime a farne le spese. Inoltre, mai come in questi tempi l'arte teatrale è un'arte in pericolo. Anche se si superasse questo buio e la società ritrovasse il suo splendolre, il Teatro si troverebbe comunque a duellare con concorrenti che prima non aveva: cinema, discoteche, la pessima televisione, il calcio. Tutti diversivi che dirottano il pubblico teatrale verso alti luoghi d'intrattenimento (e talvolta annientamento!). Morirà forse il teatro? Forse no: vivrà una nuova transizione, ma non è detto che tale transizione sia seguita necessariamente da una rinascita. Per scongiurare tale morte il teatrante deve tornare a respirare l'ambiente di strada. Deve andare nei non-luoghi, dove la non-coscienza annienta se stessa nella frenetica corsa verso la disgregazione sociale. Saltimbanchi e compagnie di girovaghi devono riappropriarsi di quel luogo primordiale che è la strada. Rappresentare la vita, i costumi e i vizi a stretto contatto con essi. Andare insomma, nel luogo del delitto. Meravigliare, stupire, mettere a nudo; risvegliare, non solo le coscienze addormentate, ma anche l'interesse del pubblico. Un'arte che torni istintiva, improvvisa, e che nel'immediatezza rappresentativa ritrovi la propria forza comunicativa. A tal proposito, voglio portarvi a conoscenza di un interessante workshop che si terrà a Roma.

"Al di fuori delle abitudinarietà logistiche e delle pareti appositamente create ad opera dell’arte stessa, esiste un teatro fatto di attimi, movimenti, casualità, scelte illogiche e improbabili. Questo è il teatro della strada, dove l’intreccio delle situazioni scaturisce di volta in volta nuove possibilità e sfumature. Gli attori recitano e improvvisano mentre i passanti da spettatori si fanno attori involontari, recitano su di un copione che nessuno ha assegnato loro e si ritrovano alla logica dell’esistenza: tutti noi facciamo parte di un progetto superiore e non sempre ne abbiamo la trama."

Questo "Workshop di Improvvisazione Urbana" organizzato dal Sinergy Art Studio, laboratorio promosso dall'Associazione Culturale Cinem'Art, si svolgerà a Roma Sabato 3 e Domenica 4 luglio. Un'idea interessante, forte, perché forte è l'esigenza di recuperare quel contatto perduto tra l'attore sulla scena e l'attore nella vita. Il Workshop tratterà i temi del movimento, dello spazio, della narrazione e dello studio scenico. L'esperimento è aperto a coloro che hanno esperienza teatrale e non solo: anche coloro che vogliano approcciarsi a questa forma di rappresentazione possono partecipare. La due giorni di lavoro porterà i partecipanti a due improvvisazioni (ed il termine è appropriato perché nulla è dato; la forma è mutevole e sarà influenzata dall'interazione dei passanti): una a Via Del Corso e l'altra presso la Stazione Termini. I posti sono limitati, 12 è il numero massimo di partecipanti. Il costo è modico (50 euro). Per le info e le prenotazioni il numero da contattare è 328.71.33.184 o per mail potete scrivere a claudio.miani@gmail.com. Un'esperienza stimolante, che potrebbe rivelarsi non fine a stessa.

Modalità di svolgimento del Workshop:

sabato 3 luglio ore 10:00 – 12:00 – laboratorio in teatro
ore 12:00 – 14:00 – studio della scena
ore 14:00 – 15:00 – pausa
ore 15:00 – 19:00 – rappresentazione della scena trattata a Via del Corso
(appuntamento in Piazza Venezia)

Domenica 4 luglio ore 10:00 – 12:00 – laboratorio in teatro
ore 12:00 – 14:00 – studio della scena
ore 14:00 – 15:00 – pausa
ore 15:00 – 19:00 – rappresentazione della scena trattata alla Stazione Termini (appuntamento in stazione)

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