lunedì 17 marzo 2014

E il naufragar m'è dolce... Teatro Keiros | Viaggio inVerso. Recensione

Una carezza nel cuore della sera gonfia le vele del nostro vascello e ci sospinge oltre la nebbia. Approdiamo su una piccola isola, il Teatro Keiros, leggermente spostato dall'arcipelago di teatri centrali. Qui, in Via Padova, abbiamo affrontato la navigazione su uno dei mari più calmi che i marinai possano ricordare. Avvolto da un'atmosfera rarefatta, lieve, finemente sospesa tra il sogno e la realtà (più sogno che realtà), è andato in scena Viaggio inVerso, rivisitazione e riscrittura del testo di Fernando Pessoa "Il Marinaio" un'opera di particolare spessore poetico in cui tre donne si confrontano smarrite con un passato probabilmente mai vissuto, immerse in nebbiose nostalgie mentre vegliano una quarta donna defunta. Fa da collante "Il colore di Bianca", testo altrettanto poetico di Maria Enrica Prignani, che estrae, proprio dal testo di Pessoa, la defunta che le tre sorelle vegliano, proponendola come rediviva, essenza del sogno e del ricordo.
Vera, è frutto della riscrittura testuale, non esiste nel testo di Pessoa anche se ne è parte integrante, infatti la ritroviamo in tutti quegli aspetti concreti, razionali, esplicativi che compongono, a tratti, i discorsi delle tre sorelle. Il terzo personaggio è la personificazione del marinaio del testo di Pessoa di cui raccontano le tre sorelle, il naufrago che desideroso di riprendersi i ricordi primigeni
dopo averne inventati di nuovi per non soffrire della perdita del proprio mondo, si rende conto di non essere in grado di ricordarli e sparisce. Le tre figure sulla scena sono accompagnate da una quarta, che produce ritmi e sonorità soffocate e distanti. Rimane difficile collorare i personaggi e afferrare pienamente il lavoro svolto sull'opera senza un concreto aiuto delle note registiche, specialmente se non si conosce il testo originario di Pessoa. Pertanto Viaggio inVerso diventa una sorta di ibrido che vive di vita propria, attraverso immagini, simboli, atmosfere oniriche. 

Proprio un sogno, inafferrabile, del quale non si ricordano tutte le azioni, ma di cui restano vive le sensazioni; o come è spesso per le opere poetiche, di cui non sempre si conosce il contesto che le hanno generate, ma che tuttavia non mancano di accendere una fiammella di emozione. La messa in scena di Rosi Giordano è funzionale all'esaltazione dello spirito poetico, evocativa, minimalista e al tempo stesso concreta, le tre figure attoriali emergono come tre bolle di pensiero in un luogo che è forse un luogo della mente. Gli interpreti (Enrico Alfani, Giulia Bornacin, Maria Enrica Prignani) si equivalgono, così come la quarta essenziale figura (Michele Albini), che non vediamo mai distante, mai come un orpello musicale, ma che vive egli stesso quei suoni che produce diventando una quarta distorta voce dell'inconscio. Tutto è soffocato, rarefatto, le stesse voci non hanno mai sussulti troppo alti, c'è intensità ma mai rumore, c'è l'esasperazione dei movimenti che è come un improvviso mulinello sullo spazio scenico che velocemente svanisce sul fondale scuro, c'è il vento marino che sospinge tutto il teatro verso un altrove, c'è l'illusione di essere chissà dove, in contatto con chissà quale parte soffocata di noi stessi, c'è come una mano dolce che ci accarezza, c'è la poesia, che tocca corde, nascoste, partendo chissà da quale spiaggia misteriosa. E chissà ora quanto è arrivata lontano. Da vedere a cuore aperto. Peccato solo tre date, ma è il problema del non avere un nome. Coraggio ci vuole per esplorare nuove terre, o semplicente per abbandonarsi alla forza delle onde e navigare.. navigare.. sognando..
Matteo Di Stefano


VIAGGIO inVERSO
da Il marinaio di F.Pessoa e Il colore di Bianca di M.E.Pignani

regia Rosi Giordano
con Enrico Alfani, Giulia Bornacin, Maria Enrica Prignani
percussioni e voce Michele Albini

visto al

TEATRO KEIROS
via padova 38 a - Roma

2 commenti:

  1. Ciao vorremo invitarvi al nostro spettacolo, Belle Bandiere. A che mail possiamo inviare il comunicato?

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    1. Ciao, puoi scrivere qui: riflessialmargine@gmail.com
      Grazie, a presto.

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