prendo la parola da questo mondo sopito. Questo è il mio vero universo parallelo, il mondo nascosto in cui acquistano forma e sostanza anche cose che mi spaventano, dove anche azzardo quei passi mai osati nella vita. Da qui ti parlo, perché è un universo innocuo, dove anche i pensieri più arditi possono vivere senza il filtro della realtà che spesso ci spaventa. "Qual è la cosa giusta?" chiedi, "Qual è il mondo giusto?" mi chiede Marta. Due domande simili, che ci portano allo stesso stallo: e se fosse sbagliato? E allora si ricacciano pensieri, si addormenta l'istinto in favore di un errore che è meglio non commettere. Mille volte abbiamo commesso quell'errore di valutazione e mille volte abbiamo fallito, allora perché non tenersi così com'è quell'unica cosa che sembra non essere un errore. Perché non lasciarla nella sua bolla di cristallo? Perché non lasciarla vivere eternamente in quell'equilibrio delicato tra il dentro immaginario e il fuori della realtà? Eppure ogni tanto ci ho pensato a fare un salto fuori dalla bolla, perché è inevitabile chiederselo a un certo punto del cammino. Perché quando senti che il dolore dell'altro è anche il tuo dolore, hai voglia di diventare il custode della gioia. A un certo punto diventa inevitabile farsi queste domande, poi subito mi do' un pizzico per rimproverarmi, ma poi me lo chiedo di nuovo. L'universo si espande e forse lo fanno anche gli universi paralleli, al punto che a un certo punto i due universi arrivano ad occupare lo stesso spazio e porsi le stesse questioni. Ci ho pensato, molto. E ieri che hai parlato alla mia anima in modo inaspettato ho vissuto per un paio d'ore in entrambi gli universi e ci ho pensato ancora più intensamente. Non so davvero dire se è giusto pensarci, posso dire solo che questo pensiero mi attraversa ogni tanto, quando l'affetto cerca una via di fuga per rivelarsi in tutta la sua grandezza e mi invita a fare un giro fuori da quella bolla di cristallo che ci protegge. Forse un giorno avremo davvero la forza e il coraggio di passeggiare fuori da quella bolla perché saremo maturi e forti abbastanza da sapere rimanere comunque fedeli a noi stessi, così consapevoli da saperne ridere insieme, così resilienti dal non farci mutare dagli eventi, così saggi da aver oltrepassato addirittura il concetto di giusto e sbagliato. Al momento passeggio qui, sul terreno innocuo del mio spazio immaginario, il punto di incontro di tutti gli universi possibili, dove contemporaneamente riusciamo ad essere tutto e il contrario di tutto.
Grazie per quello che sei. Ti voglio bene.
Ale
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