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giovedì 1 marzo 2012

Divergenze

(nell'immagine: un'opera di Zdzisław Beksiński)

L'uomo ama la vita, che è dolore e angoscia, perché ama l'angoscia ed il dolore.
- Fedor Dostoevskij -

***

Quel che voi dite Vita
lo chiamo io annegamento
lento asservirsi alla Noia,
scarna elusione dell'Essere.

Peggio ancora del non-vivere
l'imposizione morale del vivere:
adagiatemi su rive melmose
ch'io viva qui, morendo.

All'ultimo respiro pensiero
udirò pulsante alle tempie
annunciarmi un paradosso:
vivere è fuggir la vita.

Mi spinga allora il vento
ove solo su bianca arena
famelici granchi punzecchieranno
queste amare carni rancide.

Ch'io rinasca tra i flutti
in cui s'incagliano liberi pesci
e s'allontana l'uomo dall'uomo
irretito da ipnotici guizzi;

a me piacciono le bettole
regno di fango, estremo limite
tra umano e inumano, dove
il prodigio ancor mi coglie.

Matteo Di Stefano

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