venerdì 11 gennaio 2013

Bukowski - A night with Hank. Teatr Millelire fino al 13 gennaio. Recensione



Torniamo per la prima volta in questo nuovo anno al Teatro Millelire in veste formale. Lo avevamo lasciato con panni informali, nelle prime ore del primo gennaio, dopo la piacevole serata offerta a base di lauti pasti, buon vino, spettacolo e intrattenimento. Un tentativo di corruzione? No, abbiamo pagato e mal volentieri rinunciamo alla sincerità.
C'è odore di ascelle. O forse è quel che si è tentati di sentire, perché quando si parla di Bukowski ci si aspetta sempre alcol, prostitute e una certa puzza di sudore. Il rischio però è quello di cadere in trappola, di costruirsi delle false aspettative, di identificare lo scrittore coi suoi vizi, la sua opera col suo stile di vita, tanto da desiderar più che i libri, il proprio autore: vogliono il Bukowski ubriacone e che parla di puttane, io glielo do. Ciò che sei spesso ti incatena. Francesco Nikzad (giovane e promettente drammaturgo) ci propone una versione inusuale, non un collage di brani estratti dai libri o una lettura, ma un testo originale che esce dai binari di una troppo facile e abusata ricostruzione (ormai quasi un cliché) del Bukowski circodanto da bottiglie e donnine, restituendo il suo pensiero piuttosto che la sua immagine amplificata dal mito. Protagonista non è Bukowski, ma Charles, in un'insolita sbronza di sobrietà, non beve da quattro giorni, senza Linda Lee – uscita, doveva rientrare subito - solo, sepolto nelle proprie fragilità di vecchio ubriacone perdente. Si svela, prende coscienza, accende e spegne le luci di quei pensieri che forse affiorano troppo nitidi, troppo reali. Accende e spegne, per raccontare agli altri, per raccontare a se stesso, in una solitudine fatta di carta da pacchi marrone. È il Charles più nascosto, quello dell'uccello azzurro nel cuore, che ama e ne sente l'urgenza, che racconta della famiglia, che con uno sforzo doloroso affronta il male sofferto e resiste ai richiami della bottiglia. Intimo, debole, nudo. È tutto quello che meno ci si sofferma a considerare, accecati come siamo dal fascino dell'artista sregolato. Ma il vecchio Hank, cui da giusta voce e corpo Roberto Galano, non è un animale da circo, ma solo un uomo da capire, una notte, usa sola, in cui si ha la fortuna di stare soli con lui. C'è spazio ovviamente per alcune citazioni del celebre scrittore e poeta, che ben si incastrano con la drammaturgia di Nikzad, creando una sinuosa continuità tra questa e gli estratti, i quali arrivano a tagliare l'aria come fendenti di luce di una lampadina oscillante, illuminazioni furtive di verità.
Con una voce arroccata da fumo e alcol, un corpo stanco e decadente, cavalcando i silenzi e le immagini del testo come un uccello azzurro plana sulla solitudine notturna, in un edificio scenico da lui stesso pensato e diretto per evocare l'immagine di un uomo impacchettato, Roberto Galano oltrepassa il mito riuscendo a trasmettere – in un faccia a faccia spesso ravvicinatissimo che a volte diventa persino contatto fisico con lo spettatore – un Bukowski più autentico di tante altre sue caricature. La soddisfazione di molti fan ne è probabilmente la prova più tangibile. 
Alessandro Giova




BUKOWSKI – A NIGHT WITH HANK
di Francesco Nikzad
regia e interpretazione: Roberto Galano
compagnia: Teatro dei Limoni – Foggia

8 – 13 gennaio ore 21.00, domenica 18.00 presso

TEATRO MILLELIRE
Via Ruggero de Lauria 22 – Roma
Biglietti: intero €12 - ridotto €8 (prenota ora)

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