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martedì 17 aprile 2012

Casualità sospese

(nell'immagine: un'opera di Enrico Schinetti)

E poi s'incontrano in posti vuoti
le inattese fatalità dei destini,
magma di vite e coincidenze.

Hanno gli occhi bassi, sui fogli
risoluti di vite pianificate;
si tuffano in guizzi d'inchiostro
e scrutano solo ipotesi non dette
nell'affrettarsi del frastuono, binari..
delle porte che vomitano gente,
schermi filtranti pixel emozianali.

Senza sussulti svaniscono infine
come il ghiaccio dai vetri al mattino;
sarebbe potuto è stato e non fu
altro che un passeggero miraggio
un punto in movimento, pensiero
ipotetico; - ed è già folla indistinta.

Matteo Di Stefano

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