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sabato 18 giugno 2011

Il tuo mare


(nell'immagine: un'opera di Vladimir Kush)

siamo salpati
talmente in fretta
da dimenticarci la nave
(A.Bevilacqua)

***


Avrai il tuo mare calmo
la luna v'annegherà i raggi
ondeggianti come i pensieri tuoi
rigurgitante la macchia nera
ti parlerà, fraterna, ingenua
come il vagito d'un bambino.

Ha per te racconti di eroi
perseveranti nell'ora funesta,
la tempesta è grido dei sensi
il cuore ritrova coraggio
non ha vie di fuga il mare.

Avrai anche tu delle storie
piccole questioni irrisolte
perché da lasciare nella bottiglia
alla deriva, un infinito inspiegabile
e spuma, bianca spuma ridente.

Matteo Di Stefano

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