lunedì 31 gennaio 2011

C'è una sala giochi - Davide Rondoni

(nell'immagine: The Therapist di René Magritte)

C'è una sala giochi a Cervia
due stanzoni larghi
spogli.
Alle macchine si appoggiano
quindicenni
come cose
e fioccano
negli occhi
i colori dei video.
E viene fuori la sera
e il mondo
non avviene mai
non si avvera mai.

Davide Rondoni
Il Bar del tempo
Ugo Guanda Editore
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mercoledì 19 gennaio 2011

Le osterie - Alda Merini

(peccato di vino di Matteo Pelucchi)

A me piacciono gli anfratti bui
delle osterie dormienti,
dove la gente culmina nell'eccesso del canto,
a me piacciono le cose bestemmiate e leggere,
e i calici di vino profondi,
dove la mente esulta,
livello di magico pensiero.
Troppo sciocco è piangere sopra un amore perduto
malvissuto e scostante,
meglio l'acre vapore del vino
indenne,
meglio l'ubriacatura del genio,
meglio sì meglio
l'indagine sorda delle scorrevolezze di vite;
io amo le osterie
che parlano il linguaggio sottile
della lingua di Bacco,
e poi nelle osterie
ci sta il nome di Charles
scritto a caratteri d'oro.

Alda Merini
da folle, folle, folle di amore per te
Salani Editore

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mercoledì 5 gennaio 2011

Mistero buffo: storia di un capolavoro globale



Mistero Buffo è senz'altro una delle opere più fortunate del nostro tempo. Ho sentito dire in radio che oggi se fai settanta repliche devi ritenerti fortunato; quest'opera ha tutti i requisiti della fortuna, dalla sua nascita (1969) ad oggi si contano oltre cinquemila allestimenti in ogni parte del mondo.

Questo capolavoro giullaresco contro l'avidità, l'ipocrisia e la corruzione, nasce da un intenso lavoro di ricerca. Dario Fo, - che già si interessava di opere giullaresche e storie sacre tratte dai Vangeli apocrifi, i quali mostrano un Gesù diverso da quello presente nei Vangeli sinottici - raccolse in Italia e in altri paesi una vasta documentazione sul teatro e i canti popolari medievali, i quali furono ispirazione e matrice di quel che sarà poi l'opera buffa. Altra fonte di ispirazione - come racconta lo stesso Fo - fu il commediografo padovano Angelo Beolco, più comunemente noto come Ruzzante, il quale nel XVI utilizzando un linguaggo grottesco e volgare metteva in ridicolo la poesia degli autori del tempo proponendo storie tratte dal misero mondo contadino. Tutti questi elementi hanno contribuito alla nascita di Mistero Buffo, nel quale massiccio è l'uso del grammelot, un linguaggio onomatopeico inventato dai giullari di quattrocento anni fa per dare forza all'espressione teatrale.

Inizialmente pensato come spettacolo corale con una molteplicità di interpreti, Mistero Buffo divenne poi giullarata raccontata da un solo attore, cioè il giullare. I primi brani vennero letti durante un'assemblea all'Università Statale di Milano; il suo successo fu dirompente, tanto che un intervento di pochi minuti si tramutò in uno spettacolo di due ore. Nacque così, tra gli studenti di un'assemblea universitaria, passando poi per Case del Popolo, fabbriche e teatrini improvvisati su pedane traballanti, quella che poi diventò una grande opera mondiale.
Il primo copione di Mistero Buffo è stato pubblicato nel 1969 dalla cooperativa teatrale Nuova Scena fondata da Dario Fo e Franca Rame; nell'introduzione dell'opera si legge:

"Mistero buffo è una passione laica: una passione come la vedeva e la sentiva il popolo che assisteva alle recite sul sagrato delle chiese e nelle piazze del Medioevo. È la matrice originaria della Commedia dell'arte. Spettacolo di invenzione e spettacolo di vita, di satira e di rabbia, in cui il fatto religioso è assunto quasi sempre come pretesto per parlare del popolo, dei suoi problemi e della sua condizione, dei suoi rapporti con i potenti. Non quindi la religione del rito, ma un'interetazione del fatto religioso in chiave umana e popolare. Il Cristo che diceva: < È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, piuttosto che un ricco entri nel regno dei cieli >, il Cristo che predicava come primi comandamenti l'amore e la comunione dei beni, è diventato il simbolo di una Chiesa che per secoli ha difeso i potenti, ha accumulato ricchezze, ha sfruttato, anche come Stato temporale, le masse dei diseredati".

Non stupisce allora che quest'opera fu spesso rappresentata in fabbriche durante le proteste dei lavoratori e osteggiata dalla Chiesa. È un'opera che racconta dei potenti con gli occhi del popolo, le parole del popolo, coi gesti rudi del popolo. Amata dai poveri e rifiutata dai potenti, sberleffo per il ricco, vino d'osteria e rigenerante per il popolano. Il tempo e la sua forza hanno avuto ragione sugli ostruzionismi politici e vaticani, tanto che la Rai nel 1977, dopo che per quindici anni aveva spento i riflettori su Dario Fo e Franca Rame, li accolse come eroi vittoriosi registrando questa e altre opere. Oggi Mistero buffo può contare su un patrimonio di monologhi molto vasto che si è moltiplicato con gli anni, senza aver perso tuttavia il suo alto valore e la sua idendità grottescamente popolare. Il 9 ottobre 1997, quale autore di Mistero buffo e altre opere d'importanza mondiale, viene assegnato il Premio Nobel per la letteratura a Dario Fo, sublimando così un capolavoro il cui successo ancora oggi non s'è interrotto.


Principali rappresentazioni


Mistero buffo è stato rappresentato (dagli stessi Dario Fo e Franca Rame) al Festival del Teatro di Avignone, al Theatre du Nouveau-Monde di Montréal, al Festival internazionale di Berlino, al Festival delle Nazioni di Amburgo, al Festival teatrale di Palma di Maiorca, al Festival del teatro latino-americano dell'Avana, al Festival teatrale di Tampere in Finlandia, al Fringe Festival di Edimburo, al Festival internazionale del teatro a Monaco di Baviera, al Festival del teatro classico di Merida in Spagna. È stato inoltre rappresentato nel prestigioso teatro American Repertory Theater di Cambride e in altre città: Parigi, Madrid, Barcellona, Londra, New York, Washington, Baltimora, Mosca, Maiorca, Siviglia, Colonia, Stoccolma, Buenos Aires, Bogotà, Cali e altre.

Nel 1992 Mario Pirovano, attore della Compagnia Fo-Rame allestisce e gira l'italia con Mistero buffo; ancora nel 2006 continua a rappresentarlo in vari teatri italiani.

Nel 2009 Paolo rossi allestisce una propria rappresentazione.

Nel 2010 Mystère bouffe entra nel repertorio della Comédie Francaise.


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martedì 4 gennaio 2011

Teatro: Mistero Buffo di Dario Fo e Franca Rame a Milano 41 anni dopo.

Sono passati 41 anni dal quel primo Mistero Buffo; era il 1969, Dario Fo e Franca Rame si esibiscono in una piccola fabbrica dismessa nei pressi di Porta Romana, magicamente tramutata in teatro: è il primo Mistero Buffo, insieme di monologhi ad argomento biblico ispirati da vangeli apocrifi e racconti popolari, recitati in una lingua onomatopeica detta grammelot. Da allora il mistero si è arricchito, ha viaggiato fuori dall'Italia, si è impreziosito di nuovi racconti popolari prendendo spunto da antichi canovacci dell'arte medievale e moltiplicando così il testo originario, tanto che si può ben parlare di più "Misteri Buffi".
Da martedì 4 fino a domenica 16 gennaio, presso il Teatro Nuovo di Milano, Dario Fo e Franca Rame rispolverano alcuni testi scelti tra i misteri dei primordi e tornano sulla scena. Non sarà però, una mera rievocazione storica: lo stesso Fo avverte che ogni sera verrà cambiato il repertorio. E c'è da scommetterci che non mancheranno improvvise deviazioni da quel mistero primordiale, per storpiare in chiave giullaresca e satirica i protagonisti del potere contemporaneo.

Ottantaquattro anni e non sentirli. Mica semplice un'opera così, che fa del corpo, il suono e la voce un tuttuno, un testo che richiama quelle rappresentazioni medievali eseguite dai giullari. Un impegno fisico incredibile per chiunque, eppure ci prova ancora; qualcuno pensa che non ce la farà, ma a Milano c'è la coda al botteghino del teatro. Per chi come me è nato negli anni ottanta, Mistero Buffo è soltanto qualcosa di raccontato, di citato sui libri, di evocato dai ricordi di chi a quel tempo c'era e ha conosciuto anche le polemiche che quest'opera ha scatenato. Tuttalpiù, oggi, è un video assaporato sul web, un appiattimento in pixel della viva tridimensionalità teatrale. Io, Noi, non possiamo sapere cosa sia davvero. Ora che si ripresenta l'occasione di vedere un maestro giullare come Dario Fo farci dono di quel suo grande mistero popolare, è una tentazione fortissima presentarsi e mettersi in coda. Perché è una di quelle occasioni che dici: quando mi ricapita? Si ha la sensazione del momento irripetibile, specialmente per chi, Mistero Buffo non può che immaginarlo dai racconti popolari.


Mistero Buffo
di Dario Fo e Franca Rame
dal 4 al 16 gennaio al Teatro Nuovo
Piazza San Babila, Milano
prezzo del biglietto: 22 euro (11 euro su Atrapalo!)

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lunedì 3 gennaio 2011

Se la mia vita - Herman Hesse


(nell'immagine: Amore di Lucia Merli)

Sottotitolo (mio libero adattamento): la poesia che avrei voluto scrivere e invece ha scritto Hesse.

Semplice, delicata pienezza...

***

Se la mia vita passa, tuttavia
e di tanto in tanto, da folti viticci
una poesia matura ancora scende,
devo essere grato a te.
Tu non lo sai che hai seppellito
l'immagine tua nel silenzio delle mie notti
e ciò che la mia poesia alla luce ha portato,
era già prima in te

Herman Hesse




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domenica 2 gennaio 2011

Ritorno




E poi torni;
spalanchi porte

tutto è fermo,
silenziosa disarmonia.


T'appendi ai silenzi

un aereo, alto,
trasporta sensazioni dove il cuore vorrebbe.

Da giorni un letto
attende il tuo riposo
tal quale era ieri,
timoniere verso il domani
e un risveglio diverso.

Matteo Di Stefano
 
(nell'immagine: The palace of curtains di Magritte)
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