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venerdì 27 aprile 2012

Una poesia di Alberto Bevilacqua

(nell'immagine: The Love Letter di Thomas Sully)


con te
è lo stesso privilegio ogni giorno:
l'esserci già destinati e ancora ignorare
come si fa a morire
(A.B.)

***

amore
distanza che mi tocca con mano
dal suo ambiguo lontano accontenta voglie,
sotterfugio e presagio:
è il dolore che si strazia con l'incanto

occorre tutta la memoria
per tanta storia mai vissuta:
di te mi accorgo solo ora
mia gioia oltrepassata
- qui aspetto
anche se nulla m'invita
che non sia l'eterno invito che da sempre
risorge da se stesso se deluso

sopravvivi, sopravvivi, ragazzetta
arcana come un graffito
nel tuo occhio girato
a guardarmi per l'ultima volta,
occhio che si vela nel vivere e si svela nell'addio

la seduzione, a volte, credimi
è l'essere zero con chi tutto si crede

 (da: Poesie)
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martedì 17 aprile 2012

Casualità sospese

(nell'immagine: un'opera di Enrico Schinetti)

E poi s'incontrano in posti vuoti
le inattese fatalità dei destini,
magma di vite e coincidenze.

Hanno gli occhi bassi, sui fogli
risoluti di vite pianificate;
si tuffano in guizzi d'inchiostro
e scrutano solo ipotesi non dette
nell'affrettarsi del frastuono, binari..
delle porte che vomitano gente,
schermi filtranti pixel emozianali.

Senza sussulti svaniscono infine
come il ghiaccio dai vetri al mattino;
sarebbe potuto è stato e non fu
altro che un passeggero miraggio
un punto in movimento, pensiero
ipotetico; - ed è già folla indistinta.

Matteo Di Stefano
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