Ovverossia:
mettete
i piedi
in bocca...
Quando il verno sugli uomini dirocca
le sue valanghe, e tira vento e fiocca
e l’ombre calan giù l’orbe a conquidere,
io, se troppo serrato il gel mi tocca,
mi scaravento i piedi nella bocca.
Vi mettete a ridere?
Ma la cosa non è per nulla sciocca,
Anzi, se la stagion aspra v’accocca
la miseria de’ suoi brividi, dubito
che nulla valga meglio a chi l’imbrocca
che sprofondarsi i piedi nella bocca
per scaldarli d’un subito.
Vi mettete a ridere?
Ve’, la tormenta tappa in casa e blocca.
E fuori l’acqua gela nella brocca,
e trema il pesce, l’albero, il mammifero.
Candido, il piano par cristal di rocca.
Ed io m’allungo i piedi nella bocca...
Oh, del calorifero!
le sue valanghe, e tira vento e fiocca
e l’ombre calan giù l’orbe a conquidere,
io, se troppo serrato il gel mi tocca,
mi scaravento i piedi nella bocca.
Vi mettete a ridere?
Ma la cosa non è per nulla sciocca,
Anzi, se la stagion aspra v’accocca
la miseria de’ suoi brividi, dubito
che nulla valga meglio a chi l’imbrocca
che sprofondarsi i piedi nella bocca
per scaldarli d’un subito.
Vi mettete a ridere?
Ve’, la tormenta tappa in casa e blocca.
E fuori l’acqua gela nella brocca,
e trema il pesce, l’albero, il mammifero.
Candido, il piano par cristal di rocca.
Ed io m’allungo i piedi nella bocca...
Oh, del calorifero!
Ernesto Ragazzoni
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