dell'aver troppo versato
lacrime - anima mia, beltà -
pel nostro coro languente.
Sotto un macigno divelto
alla taciturna mia quiete
massacrato d'amore e peste
ho sgocciolato riverso;
di giorni felici un'eco
ancor ferisce e cuce scabra
la notte sanguinolenta, ultima
e prima; morta, e poi viva.
Matteo Di Stefano
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