(nell'immagine: Il mimo di Mauro Colombo)
Dare forma al sono
non so.
Non esisto.
Ho un corpo,
una faccia,
un sorriso,
una lacrima,
ma vuoto è lo specchio.
Non c'è vita al di là
del recinto.
Noce d'argilla,
goccia di sudore
che scioglie il cerone
Voce,
vibrazione che colma
lo spazio.
Dove mi vedo
se non qui a respirare
la luce tagliente, dove
se non qui a sentire
nascere e morire
una vita.
E Sono,
finché resto qui,
nel recinto di luce.
Matteo Di Stefano
a volte ti capisco molto di più leggendoti che guardandoti negli occhi... o forse è solo che vedendo le cose scritte ne prendo una consapevolezza maggiore.
RispondiEliminaper te "non c'è vita al di là del recinto", nulla ha senso fuori, e questo lo noto, lo sento, ci sbatto contro. e non posso entrare.