(nell'immagine un'opera dello street artist Dran)
Di rivelarti io aspiro
d'ogni me, e di passati
di ciò che il tempo
ebbe a nutrirmi,
dei pasti avariati
e quelli squisiti
delle notti a digiuno
dei veleni
e dei cibi
eterni.
Di come divorai la fetta
e in fretta ne piansi.
Di come la mente inganno
mi rese ogni clamore.
Dell'oro che descrissi
e lo scoprii stagno,
di quando fuggii dal cielo
per seppellirmi nella neve,
del cuore che resi muro
e corrosi delle mie lacrime,
di come a volte rinasci
o senza nascere si muore.
A.
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