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venerdì 2 aprile 2010

Eppure lei mi ricorda qualcuno, ci conosciamo?


Vi siete mai chiesti, quante delle persone che incontriamo nelle nostre giornate conosciamo di già? Chissà quante volte le nostre vite sono ad un passo dal potersi toccare e non lo fanno. Si sfiorano appena. È già difficile tirar su lo sguardo, figuriamoci toccarsi. Abbiamo l'abitudine di frequentare chat, blog, forum, community, social network, può darsi che la persona che vi alita sul collo e vi ruba quella poca aria che rimane, sia proprio quel flick81, o quel flyer che a voi vi piace tanto. Passiamo le notti ad infracicarci gli occhi per mandare una faccina allegra :) in segno di simpatia, e quando ce lo ritroviamo davanti, non lo degnamo neanche di uno sguardo. Proprio così: quell'uomo canuto, bassino e un po' goffo è il leader indiscusso delle opinioni sulla community; quella ragazza scalcagnata che non si direbbe possa assomigliarvi tanto nell'animo, è la vostra miglior confidente nelle conversazioni private. Quel belloccio con le cuffie che annuisce senza che nessuno gli ponga domanda, è proprio quel _DivInO_ che vi rovina tutte le discussioni: quel cialtrone non solo interviene in maniera arrogante senza essere in grado di sostenere l'argomento, ma si permette perfino di insultare. Ci sono due mondi: quello di fuori e quello di dentro (parlo di rete, non di quello profondo e intimo dentro di noi). Mondo di dentro, perché è come rinchiudersi, costruire dei solidi muri tra noi e il resto. Spesso si conoscono più persone dentro che fuori. O meglio si conoscono più utenti non chiaramente identificati che persone. Eppure chissà quante volte ci sarà capito di averlo vicino, sul bus che scoppia, trattenendo il fiato per occupare meno spazio; chissà quante volte ci saremo schiacciati le scarpe. E neanche una parola, un sorriso: occhi bassi e quotidiano silenzio.

1 commento:

  1. Di pensarci mi è capitato più volte ma in un’unica occasione ho avuto l’impressione o meglio la sensazione, parlando di persone della rete ,di dire “io quella persona l’ho già vista, ne sono certa, non può che essere lui” e invece mi sbagliavo; eppure per ben dieci minuti sono rimasta ferma a considerare l’ipotesi se quel viso fosse realmente il suo oppure no. E tutto questo perché la visione di una fotografia somigliava così tanto a quel volto. Il mondo virtuale è anche capace di farti fare queste cose mi sono limitata a pensare subito dopo, ridendoci sù. La realtà è così diversa dall’immaginazione.
    La rete permette alle persone di mettersi a nudo, di confrontarsi gli uni con gli altri dando l’opportunità al nostro io di esprimersi liberamente cosa che il mondo reale difficilmente riesce a fare, bisognerebbe creare più occasioni in questo senso. Così come anche il nostro modo di rapportarci verso gli altri dovrebbe cambiare; aprirsi al mondo, alla vita per imparare a condividere un qualcosa, e alle volte basta anche solo un sorriso. Io da parte mia faccio il possibile per riuscirci quotidianamente.

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